IL LAVORO COME STRUMENTO EDUCATIVO

Il nostro modello di intervento pone in modo prioritario la persona al centro, il suo prendersi cura nella quotidianità in relazione a bisogni, alle sue fragilità e risorse. In tutti i nostri servizi viene data molta attenzione all’importanza della collaborazione per il benessere della casa. Tutti i nostri ospiti accolti in forma residenziale, giovani allontanati dalle famiglie di origine, disabili fisici o psichici, giovani profughi, senza fissa dimora, operano nei compiti quotidiani ciascuno secondo le proprie abilità. Crediamo nel lavoro come un importante strumento educativo.

Per tale motivo, per esempio, nelle nostre comunità di accoglienza per minori e neomaggiorenni di Genova e Lecco sono state costituite due Cooperative Sociali Agricole per offrire occasioni di formazione e avvicinamento al mondo del lavoro di giovani a rischio esclusione (anche in prospettiva del compimento della maggiore età, tappa in cui nella maggior parte dei casi i giovani accolti devono necessariamente avviarsi verso percorsi di autonomia).

Crediamo nell’importanza di una rivalorizzazione del lavoro della terra sia per le opportunità che offre di acquisizione di specifiche competenze sia perché avvicina ai ritmi della natura e della vita e rappresenta una risorsa significativa in molte delle nostre strutture circondate da spazi verdi e terreni agricoli. Il fine principale della nostra attività in tutti gli ambiti è quello di promuovere la persona umana in tutte le sue dimensioni secondo le potenzialità di ciascuno.

Ogni nostro centro non solo produce servizi di carità, ma deve essere anche in grado di irradiarne l’ambiente esterno; di insegnarne il linguaggio a tutte quelle realtà (istituzioni, persone, relazioni) con cui viene a contatto tutti i giorni.